APPUNTAMENTO AL BUIO

Un cena al buio, per trovare “la luce dell’intelligenza, della comprensione e della condivisione”.

E’ l’idea della sezione provinciale dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, che per martedì 11 dicembre ha organizzato al ristorante “La giara” una cena  che sarà servita completamente al buio.

“Un modo per rovesciare l’idea comune di handicap – spiega Fabiano Fanelli, del  consiglio provinciale dell’Uic – ma anche per sperimentare una realtà sconosciuta e per valorizzare le risorse dei non vedenti”. Perché alla cena al buio saranno proprio i vedenti ad aver bisogno di aiuto e ad essere assistiti dai non vedenti. “Sarà non solo un bel momento di convivialità, ma anche di empatia; un’occasione per mettersi nei panni dell’altro, un modo  per crescere, per capire che il buio vero non è quello fisico”. La cena avrà inizio alle 20, quando i partecipanti saranno accolti all’ingresso del ristorante, a luci accese. Qui ai vedenti verranno date alcune indicazioni: “Verrà spiegato, ad esempio – spiega Daniele Maccaglia, che oltre ad essere consigliere provinciale dell’Uic è anche cameriere – come riconoscere le bottiglie dell’acqua gassata da quella naturale, o il vino bianco da quello rosso, attraverso piccoli segni tattili, come un elastico”. Dopodiché le luci saranno spente e i camerieri accompagneranno, divisi per gruppi, i partecipanti nei cinque tavoli già pronti con l’antipasto.

“La cena – spiega Maccaglia – sarà preparata regolarmente dal personale del ristorante, mentre i camerieri saranno tutti non vedenti, provenienti da varie zone d’Italia e specializzati proprio per questo tipo di serate”.

La durata prevista è di circa un’ora e durante il dolce i camerieri entreranno nel salone con delle candele accese. “Perché dopo essere stati molto tempo al buio è bene riabituarsi alla luce poco per volta”. Solo al termine della serata le luci del ristorante saranno riaccese.

E’ la prima volta che una cena al buio viene organizzata a Terni; si tratta di un’esperienza, però, già fatta in altre parti d’Italia: “E’ un’esperienza da cui si esce cambiati – riprende Fanelli – perché sei costretto a metterti in gioco e a superare gli stereotipi. Sicuramente è un’occasione per mettere in discussione il modo in cui ci si rapporta con il mondo dei ciechi”.

“Nei primi momenti – spiega Maccaglia, che è reduce dalla cena la buio di Avezzano – la gente è un po’ spaesata, poi ci si tranquillizza, anche perché durante tutta la cena si viene assistiti da alcuni non vedenti presenti al tavolo”.

Il costo della cena è di 30 euro e il ricavato andrà per le attività dell’Uic a Terni. Per iscriversi (i posti disponibili sono 60) si può contattare l’Unione italiana ciechi al numero 0744.402119 o Daniele al 338.29.89.234.

(da Il Giornale dell’Umbria del 28 novembre 2007)

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